paper – carte (dall’Electropedia IEC)
cellulosic paper of certain types, frequently characterized by their relatively high rigidity
Note – In general the term paper is used for cellulosic papers if not otherwise specified. [fonte]
Kraft paper – carta kraft (da Wikipedia)
Electrical insulation paper (da Wikipedia)
(paper) board – cartoni, cartogeni (dall’Electropedia IEC)
generic term applied to certain types of cellulosic paper frequently characterized by their relatively high rigidity
Note – For some purposes, materials of grammage (mass in grammes per square meter surface area) less than 225 g/m2 are considered to be paper, and materials of grammage of 225 g/m2 or above are considered to be board. [fonte]
Nomex (dall’Electropedia IEC)
TUP (dalla IEC 62874:2015)
thermally upgraded kraft paper
the average value of the number of monomeric units in the molecules of a polymer
Note – Different average values (number, mass, or viscometric average) can be determined for the same material. [fonte]
an undesired departure in the operational performance of any device, equipment or system from its intended performance
Note – The term “degradation” can apply to temporary or permanent failure. IEV ref. 161-01-19 [fonte]
a static piece of apparatus with two or more windings which, by electromagnetic induction, transforms a system of alternating voltage and current into another system of voltage and current usually of different values and at the same frequency for the purpose of transmitting electrical power – IEV ref 421-01-01 [fonte]
Mineral insulating oil
insulating liquid derived from petroleum crudes
Note – Petroleum crude is a complex mixture of hydrocarbons with small amounts of other natural chemical substances.
IEV ref. 212-17-02 [fonte]
Natural esters (dalla IEC 62770)
vegetable oils obtained from seeds and oils obtained from other suitable biological materials and comprised of triglycerides
IEC 62770, ed. 1.0 (2013-11)
Synthetic organic ester (dall’Electropedia IEC)
insulating liquid produced from acids and alcohols by chemical reaction
Note – These esters include mono-, di- and polyol-esters.
IEV ref. 212-17-08 [fonte]
Power transformer (dall’Electropedia IEC)
a static piece of apparatus with two or more windings which, by electromagnetic induction, transforms a system of alternating voltage and current into another system of voltage and current usually of different values and at the same frequency for the purpose of transmitting electrical power
IEV ref 421-01-01 [fonte]
Reclaiming (dal Glossario IEC)
elimination of soluble and insoluble contaminants from an insulating liquid or gas by chemical adsorption means, in addition to mechanical means, in order to restore properties as close as possible to the original values or to the levels proposed in this standard
Published in: IEC 60480, ed. 2.0 (2004-10) – Reference number: 3.3.5 – Source: IEV 212-09-05 (modified) [fonte]
Reconditioning (dal Glossario IEC)
process that eliminates or reduces gases, water and solid particles and contaminants by physical processing only
Published in: IEC 60422, ed. 4.0 (2013-01) – Reference number: 3.5 [fonte]
Depolarization (dal Glossario IEC)
process of removing electrical polarization from an electrical insulating material until the depolarization current is negligible
NOTE Depolarization is generally recommended before measuring the resistive properties of an electrical insulating material.
Published in: IEC 62631-1, ed. 1.0 (2011-04) – Reference number: 3.12 [fonte]
[ALT img: Acqua nel trasformatore (carta e olio) | migrazione acqua temperatura]
Se la temperatura scende l’acqua passa dall’olio alle carte e viceversa se la temperatura sale
Nei trasformatori elettrici l’isolamento è garantito principalmente dal sistema olio e carta.
La costruzione dei trasformatori prevede delle pratiche operative tali da garantire una concentrazione di acqua nella carta tipicamente minore di 0,5%-1% in massa, in relazione ai requisiti contrattuali definiti tra costruttore ed acquirente (rif. 5.4.3 IEC 60422). Il limite di acqua in olio dipende dalla categoria del trasformatore, per trasformatori nuovi (> 170 KV) prima dell’energizzazione la concentrazione massima ammessa di acqua in olio è 10 mg/Kg (rif. tab 3 IEC 60422).
Dopo la iniziale essiccazione del trasformatore nuovo, la concentrazione di acqua incrementa in relazione al tipo di trasformatore, della condizioni ambientali, delle condizioni operative e dei processi di degrado dell’olio e della carta. L’incremento dell’acqua nel trasformatore ha cause esterne (es.: ingresso dall’atmosfera) e cause interne, dovute a complessi meccanismi di degrado del sistema olio-carte. Fra queste ultimi vi sono i processi di degrado chimico-fisico della carta noti come “processi di idrolisi”. Durante il ciclo di vita del trasformatore c’è una condizione di continua modificazione dell’equilibrio tra l’acqua assorbita nella carta e quella disciolta nell’olio.
La migrazione dell’acqua fra carte e olio dipende principalmente dalla temperatura e dal “profilo operativo” del trasformatore.
La migrazione dell’acqua fra carte e olio dipende principalmente dalla temperatura e dal “profilo operativo” del trasformatore. Più aumenta la temperatura più assistiamo ad una migrazione dell’acqua dalle carte all’olio, più scende la temperatura più l’acqua passa dall’olio alle carte.
[ALT img: Acqua nel trasformatore (carta/olio) ]
Tratta dalla presentazione “World of moisture & Moisture Management” di V. Sokolov presentata alla conferenza My Transfo 2004, Torino 20/10/2004
Il profilo termico del trasformatore non è omogeneo in tutte le sue parti interne; in particolare cambia in funzione del singolo avvolgimento, nelle parti alte medie e basse, dai condotti di circolazione e raffreddamento e dalla geometria del sistema di refrigerazione e dai depositi di sludge che possono modificarsi nel tempo. Un importante studio di queste condizioni è riportata nel documento CIGRE WG 230 del 2007 dal titolo “Moisture equilibrium and moisture migration within transformer insulation systems”, il cui convenor fu il dott. Victor Sokolov (deceduto nel 2008) uno dei massimi esperti della materia.
L’acqua nel trasformatore induce una progressiva riduzione delle proprietà isolanti (tensione di scarica, fattore di dissipazione) del sistema carta-olio con generazione di difetti elettrici (es.: scariche parziali) che possono evolvere in scariche elettriche ed archi di potenza con guasti elettrici al trasformatore.
[ALT img: dangerous effects of free water ]
[ALT img: vapour babble ]
Il 99% dell’acqua contenuta nei trasformatori di potenza si trova nei materiali cellulosici.
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Principali riferimenti normativi
[ALT img: Acqua nel trasformatore (carta/olio) ]
Tratta dalla presentazione “World of moisture & Moisture Management” di V. Sokolov presentata alla conferenza My Transfo 2004, Torino 20/10/2004
La criticità “Acqua nel trasformatore (carta e olio)” è causata principalmente da meccanismi derivanti da influssi esterni, con ingresso di umidità dall’atmosfera, e influssi interni, derivanti dai meccanismi di degrado degli isolanti solidi e liquidi che generano acqua (idrolisi della cellulosa).
Cause della criticità “Acqua nel trasformatore (carte e olio)” | Quando può verificarsi (fasi del ciclo di vita)
Carenza dei requisiti di essiccazione del trasformatore in fase di costruzione (< 0,5%-1%) | Requisiti ed acquisto
Carenza nel controllo qualità per i singoli lotti o singole forniture di carta e olio (esempio: DP iniziale della carta prima dell’impregnazione, contenuto di acqua in olio) | Accettazione carte isolanti e olio
Carenza di controlli e di procedure analitiche (e di campionamento) per la verifica del contenuto di acqua in olio | Accettazione olio, factory test, installazione e pre-energizzazione, esercizio, vecchiaia
Perdita del gas di protezione e accumulo umidità sugli isolanti solidi | Trasporto e installazione del trasformatore
Carenza nei trattamenti di deumidificazione delle carte (es. processi vapour phase). Una buona carta isolante ha un valore di acqua impregnata compresa tra 0,5 e l’1% in massa | Costruzione, trasporto, installazione e pre-energizzazione, esercizio, vecchiaia
Accumulo di aria e umidità (ad esempio durante il cambio dell’olio o altri interventi di manutenzione elettromeccanica) | Factory test, installazione e pre-energizzazione, esercizio, vecchiaia
L’olio* affetto dalla criticità “Acqua nel trasformatore (carta e olio)” può presentare differenti aspetti caratteristici.
*qui intendiamo il campione di olio rappresentativo della totalità della massa del fluido presente nella cassa del trasformatore. A questo scopo è necessario prelevare il campione nella parte bassa della cassa del trasformatore. In presenza di accessori (isolatori, commutatori, ecc.) si ripete il campionamento nella parte bassa di ciascun accessorio. In fase di campionamento è tassativo indicare il punto di campionamento e la temperatura dell’olio al momento dell’attività
[ALT img: Acqua nel trasformatore (carta e olio) ]
Tratta dalla presentazione “World of moisture & Moisture Management” di V. Sokolov presentata alla conferenza My Transfo 2004, Torino 20/10/2004
A. olio con separazione netta olio-acqua (free water).
In questo caso la frazione acquosa si deposita nella parte inferiore del campione, mentre la frazione oleosa sovrastante appare in forma di emulsione biancastra. Riferito a temperatura ambiente (es. 20 °C)**. È la condizione peggiore
B. olio con aspetto di emulsione lattiginosa. Riferito a temperatura ambiente (es. 20 °C)**
C. olio con aspetto opaco, biancastro. Riferito a temperatura ambiente (es. 20 °C)**
D. olio che non presenta segni caratteristici poiché l’acqua contenuta è completamente solubilizzata. Riferito a temperatura ambiente (es. 20 °C)**
**se la temperatura diminuisce si accentua la fase di separazione e si incrementa l’acqua sul fondo (l’acqua ha peso specifico 1 e l’olio minerale 0,875 mg/cm3).
Se la temperatura aumenta, il fenomeno di separazione delle fasi si riduce per effetto della naturale solubilizzazione dell’acqua in olio.
Per la determinazione della quantità di acqua in olio, l’aliquota da sottoporre ad analisi non è l’acqua ma la frazione oleosa più omogenea
Nel casi di ispezione interna del trasformatore si possono evidenziare segni di acqua libera o gocce d’acqua principalmente sul fondo della cassa e sulla parte inferiore della testa della cassa del trasformatore. Queste ultime sono molto pericolose perché vicine alle zone di alta tensione. Nella stessa zona si possono evidenziare segni di ruggine o sverniciature locali. Talvolta anche gli avvolgimenti, nei casi di perdite di tenuta della cassa, possono evidenziare segni di acqua.
[ALT img: acqua in sospensione]
[ALT img: acqua in sospensione]
Durante l’ispezione esterna del trasformatore risulta necessario prelevare dei campioni rappresentativi di olio isolante in conformità alla norma di riferimento ed alle istruzioni operative allegate ai kit di campionamento (approfondisci).
È importante che siano impiegati idonei protocolli di campionamento e che si utilizzino kit di campionamento in grado di garantire la conservazione del campione fino alla fase di preanalisi – IEC 60475 “Method of sampling insulating liquids”. Allo stesso modo è importante che il kit offra idonei strumenti di raccolta dati (dati di targa del trasformatore, numerazione progressiva di ciascun campione, ecc.).
Qualora si decida di eseguire un’ispezione interna del trasformatore, a seguito di guasto o al fine di eseguire un’investigazione approfondita, è fortemente raccomandato il prelievo di campioni rappresentativi delle carte isolanti in conformità ai protocolli e alle procedure idonee. In particolare si consiglia di prelevare le carte nella parte alta, bassa ed intermedia dei singoli avvolgimenti, sia del primario sia del secondario, per ciascuna fase, prelevando più campioni di carte nelle zone con maggiori segni della criticità (vd. segni poco sopra).
Il sintomo specifico della criticità “Acqua nel trasformatore (carta e olio)” è correlato alla presenza nell’olio dei seguenti indicatori diagnostici con valori tipici non conformi a quelli raccomandati dalla norma IEC 60422:
A cui si aggiungono gli indicatori diagnostici derivanti dall’analisi delle carte isolanti (a seguito di eventuale ispezione interna e campionamento):
[ALT img: Acqua nel trasformatore (carta e olio)]
Per evitare interferenze nella matrice ed evitare sovrastime
Sea Marconi ha sviluppato ed impiega usa il sistema di preparazione del campione
in atmosfera controllata su vial con la
revolving table (progettata e commercializzata da Sea Marconi)
analizzato automaticamente con metodo Karl Fisher (approfondisci).
ci sono poi dei co-fattori utili per completare il quadro diagnostico (derivanti dall’analisi dell’olio):
I rapporti di prova Sea Marconi sono conformi (EN ISO/IEC 17025) sull’indicazione dell’incertezza di misura (tranne per l’aspetto che non è una prova numerica, e per il codice ISO delle particelle).
Le particelle distribuite nell’olio, a seconda della loro tipologia, dimensione e concentrazione, possono caricarsi di acqua (bond water) riducendo localmente le proprietà isolanti. Questa condizione può innescare delle scariche parziali fino a evolversi in scariche elettriche e guasto elettrico.
Per la diagnosi della criticità “Acqua nel trasformatore (carta o olio)”, Sea Marconi impiega la propria metrica diagnostica, nella fattispecie:
[ALT img: Acqua nel trasformatore (carta e olio) ]
tratta dalla Table 3 – Recommended limits for mineral insulating oils after filling
in new electrical equipment prior to energization – IEC 60422 ed. 4-2013
Sempre la stessa norma a pag. 28 indica i limiti raccomandati di acqua in olio per un trasformatore in esercizio:
[ALT img: Acqua nel trasformatore (carta e olio) ]
tratta dalla Table Table 5 – Application and interpretation of tests – IEC 60422 ed. 4-2013
Partendo dai risultati analitici della prova “acqua in olio”, ci sono diversi metodi (con differenti livelli di precisione) per valutare lo stato di idratazione della cellulosa, cioè l’acqua assorbita dalle carte. Innanzitutto occorre distinguere fra metodi diretti, che prevedono l’analisi di campioni di carte prelevati da ispezione interna, e metodi indiretti, attraverso formule matematiche e diagrammi.
La norma tecnica IEC 60422 ad esempio consente (vd. tabella poco sotto) di stimare le condizioni di umidità dell’isolante solido (carte). Per ottenere questa stima occorre calcolare (vd. formule sotto) la saturazione dell’acqua in olio, cioè la concentrazione massima di olio che può solubilizzarsi nell’olio ad una certa temperatura.
[ALT img: Acqua nel trasformatore (carta e olio) ]
Dopo aver calcolato la saturazione dell’acqua in olio in termini percentuali, grazie alla tabella sotto (Table A.1 – IEC 60422 ed. 4-2013) è possibile ottenere una stima dell’umidità delle carte: carte asciutte, moderatamente umide, umide, estremamente umide.
[ALT img: Acqua nel trasformatore (carta e olio) ]
Table A.1 – Guidelines for interpreting data expressed in per cent saturation – IEC 60422 ed. 4-2013
[ALT img: Acqua nel trasformatore (carta e olio) ]
T. V. Oommen, “Moisture Equilibrium Charts for Transformer Insulation Drying Practice”, IEEE Transaction on Power Apparatus and Systems, Vol, PAS-103, No. 10, October 1984
Ad integrazione è possibile utilizzare le diverse curve di equilibrio (curve di Fabre-Pichon, 1960; curve di Oommen, 1983; curve di Griffin, 1988; curve di Koch, 2005). Si tratta di diagrammi elaborati sulla base di diverse casistiche applicative che consentono di predire scientificamente la quantità media di acqua assorbita nelle carte in funzione della temperatura media esercizio. Successivamente, conoscendo il peso totale della carta e dell’olio, è possibile fare un bilancio di massa dell’acqua totale presente nel trasformatore, sia nella carta sia nell’olio.
In alternativa alla determinazione indiretta appena descritta, esiste anche la possibilità di impiegare una metodologia diretta.
In presenza di un campione di carta impregnata da olio, attraverso un protocollo specifico che prevede l’estrazione dell’acqua stessa mediante un gas carrier (ad esempio azoto caldo), è possibile determinare la quantità di acqua nella carta. L’acqua estratta viene determinata con il metodo quantitativo di Karl Fisher (metodo IEC 60814). Questa concentrazione (mg/kg) consente di calcolare la percentuale di acqua rispetto alla massa del campione di carta in analisi.
Sea Marconi ha recentemente impiegato questa metodica per un importante costruttore di trasformatori internazionale. La misura dell’umidità delle carte ha permesso di comprendere meglio il processo di essiccazione del trasformatore e ottimizzare l’intero processo produttivo
la temperatura è un fattore chiave nei processi di degrado dei materiali isolanti carte e olio. Alcuni sensori di temperatura (fibre ottiche interne o da sensori esterni posti in punti rappresentativi) possono monitorare il trasformatore durante il suo ciclo di vita. Questi dati, modellizzati attraverso uno specifico “algoritmo di profilo operativo”, consentono di diagnosticare più efficacemente la situazione in atto e predirne l’evoluzione futura (prognosi) per prevenire e mitigare criticità specifiche.
Trasformatore cat A (vd. tab. 2 IEC 60422), di generazione tipo elevatore GSU (respirante con conservatore e silica gel)
Tensione: 400 kV, Potenza: 250 MVA
Massa olio: 50.000 Kg di olio minerale a base paraffinica non inibito
Massa carta: 2.500 kg
Tipo carta: carta kraft non TU
Raffreddamento: ONAF
Severità ambientale: normale , clima temperato altezza (slm) 250 m, piano terra
acidità totale di 0,25 mgKOH/golio (valore “poor” rispetto a tab. 5 IEC 60422),
colore= 6 dark (valore “poor” rispetto a tab. 5 IEC 60422)
Acqua nella carta
L’acqua nella carta del trasformatore a nuovo era < 0,5 %. La quantità di acqua in olio per un trasformatore nuovo deve essere < di 10 mg/Kg a 40 °C.
Rinormalizzato a 20 °C sono 4,5 mg/Kg di acqua nell’olio quindi 0,225 Kg di acqua nell’olio del trasformatore dell’esempio (4,5 mg/Kg x 50.000 Kg = 225.000 mg = 0,225 Kg).
12,5 Kg di acqua nella carta iniziale
Quindi si ha un rapporto di 55,5, ciò significa che per ogni kg di acqua in olio corrispondono 55 Kg di acqua nella carta
Acqua nell’olio
Acqua in olio = 40 mg/Kg campionata a 40 °C. Quel valore corretto a 20 °C diventa 18 mg/Kg, ciò significa che su una massa d’olio di 50.000 Kg, ci sono 0,9 Kg di acqua disciolta nell’olio (18 mg/Kg x 50.000 Kg = 900.000 mg = 0,9 Kg)
Quindi, passando da 0,225 Kg a 0,9 Kg, il valore dell’acqua in olio è aumentato del 400%!
La carta isolante ha senz’altro in atto un processo di degrado: inizialmente aveva una massa di 2.500 kg ed è passata a 1.875 kg.
Grazie alle curve di equilibrio di T. V. Oommen, si stima una saturazione relativa di acqua in olio circa del 5%, definita dalla IEC “extremely wet“.
Queste ultime due informazioni ci permettono ricavare il contenuto di acqua nelle carte: 93 Kg (1.875 Kg x 5/100)
Riassumendo, si avrebbe 0,9 Kg di acqua nell’olio e 93 kg di acqua nella carta
Si evince quindi che nell’esempio reale il rapporto di acqua in olio/acqua nelle carte per un trasformatore nuovo è 1 a 55, adesso è praticamente raddoppiato, per ogni kg di acqua in olio ci sono circa 100 Kg di acqua nelle carte
Il DP di questo trasformatore si è ridotto in 35 anni da 1000 a 200, inteso come valore medio, che corrisponde convenzionalmente alla fine della vita termica. Parallelamente si stima una perdita di massa della carta del 25%, il suo peso è infatti passato da 2.500 Kg iniziali a 1.875 Kg.
La presenza di acqua nel sistema carte e olio all’interno del trasformatore può essere una condizione estremamente critica, soprattutto quando la criticità arriva ad un livello “extremely wet insulation” (tab. A1 IEC 60422 pag. 42), determinando irragionevoli rischi di guasto elettrico.
Questa condizione non è risolvibile con il solo trattamento fisico dell’olio, che ridurrebbe l’acqua nell’olio ma non nelle carte. Sono particolarmente critiche le fasi di energizzazione del trasformatore a bassa temperatura con carico repentino. In questi casi è molto probabile la formazione di bolle d’acqua.
La strategia di gestione del ciclo di vita è quella di evitare il più possibile la formazione di acqua nel sistema olio-carte. Nonostante sia impossibile azzerare questa criticità, è possibile tuttavia prevenirla o mitigarla attraverso opportune pratiche operative (es.: il controllo analitico dell’olio e indirettamente delle carte, il trattamento dell’olio, la gestione del profilo di carico, il raffreddamento della macchina). Nel caso il trasformatore appartenga ad una famiglia di apparecchiature affette da guasto per la stessa criticità, si possono definire delle pratiche operative ad hoc ottimizzando i vari fattori critici (ad esempio mediante l’installazione di cartucce disidratanti).
In caso di carte umide il cambio olio non è un’opzione risolutiva perché l’acqua assorbita dalle carte non sarebbe rimossa pur cambiando l’olio. L’operazione del cambio dell’olio inoltre potrebbe creare delle bolle di aria (e conseguenti scariche parziali) che rimangono intrappolate nelle zone morte del trasformatore: sotto testa o nei radiatori.
Si raccomanda di eseguire (e tenere sempre aggiornato) l’inventario dinamico dei trasformatori con indicazione dei marker (indicatori) sintomatici della criticità “Acqua nel trasformatore (carta e olio)” durante tutte le fasi del ciclo di vita. Si consiglia inoltre una mappatura delle apparecchiature in condizione “wet” ed “extremely wet”.
Quali sono le azioni di prevenzione su apparecchiature elettriche con liquidi isolanti diversi da quelli minerali?
Per quanto riguarda gli oli esteri naturali e gli esteri sintetici le azioni di prevenzione sono le stesse, tuttavia si consiglia di scegliere le contromisure dopo attente valutazioni in termini di costo-beneficio, costo-efficacia e di impatto ambientale (biodegradabilità e sicurezza antincendio). Per gli oli siliconici in esercizio i trattamenti raccomandati dalla norma (IEC 60944:1988) sono “trattamento sotto vuoto e filtrazione” e “setacci molecolari e filtrazione”.
Per la definizione delle priorità di azione e della scelta delle contromisure è necessario diagnosticare se la criticità ha origine interna (degrado carta) o esterna (influssi atmosferici).
Se l’origine dell’umidità è interna (degrado delle carte e dell’olio) le contromisure sono:
Vi sono poi altre tecniche, alcune delle quali richiedono la movimentazione del trasformatore. Queste tecniche prevedono che il trasformatore sia aperto e trattato, in alcuni casi attraverso l’essiccazione del nucleo in autoclave, in altri casi impiegando appositi solventi (derivati del cherosene avio). Queste modalità, senz’altro molto più costose, vengono prese in considerazione quando, oltre al problema dell’acqua, sono presenti altre criticità di tipo elettromeccanico, che quindi richiedono la sostituzione di parti o comunque una manutenzione straordinaria del trasformatore.
Se l’origine è esterna occorre individuare i punti di immissione dell’aria, e ripristinare le tenute. Se necessario si consiglia di cambiare i sali essiccatori, valutare di aumentarne la quantità o la geometria del contenitore per incrementare il potere essiccante.