Degrado chimico dell’olio

Definizioni

 

Degradation - degrado (of performance) (dall'Electropedia IEC)

an undesired departure in the operational performance of any device, equipment or system from its intended performance

Note – The term “degradation” can apply to temporary or permanent failure. IEV ref. 161-01-19 [fonte]

 

 

Mineral insulating oil - olio minerale, natural esters - estere naturale, Synthetic organic ester - estere sintetico

Mineral insulating oil

insulating liquid derived from petroleum crudes
Note – Petroleum crude is a complex mixture of hydrocarbons with small amounts of other natural chemical substances.
IEV ref. 212-17-02 [fonte]

Natural esters (dalla IEC 62770)
vegetable oils obtained from seeds and oils obtained from other suitable biological materials and comprised of triglycerides
IEC 62770, ed. 1.0 (2013-11)

Synthetic organic ester (dall’Electropedia IEC)
insulating liquid produced from acids and alcohols by chemical reaction
Note – These esters include mono-, di- and polyol-esters.
IEV ref. 212-17-08 [fonte]

 

 

Reclaim - rigenerazione, reconditioning - trattamento fisico

Reclaiming (dal Glossario IEC)
elimination of soluble and insoluble contaminants from an insulating liquid or gas by chemical adsorption means, in addition to mechanical means, in order to restore properties as close as possible to the original values or to the levels proposed in this standard
Published in: IEC 60480, ed. 2.0 (2004-10) – Reference number: 3.3.5 – Source: IEV 212-09-05 (modified) [fonte]

Reconditioning (dal Glossario IEC)
process that eliminates or reduces gases, water and solid particles and contaminants by physical processing only
Published in: IEC 60422, ed. 4.0 (2013-01) – Reference number: 3.5 [fonte]

Depolarization (dal Glossario IEC)
process of removing electrical polarization from an electrical insulating material until the depolarization current is negligible
NOTE Depolarization is generally recommended before measuring the resistive properties of an electrical insulating material.
Published in: IEC 62631-1, ed. 1.0 (2011-04) – Reference number: 3.12 [fonte]

 

 

Introduzione

 

Properties and deterioration/degradation of oil - Proprietà e deterioramento/degrado dell'olio

(traduzione Sea Marconi del cap. 4 della IEC 60422 Ed. 4-2013)

Le performance di un olio minerale in un sistema di isolamento dipendono da alcune caratteristiche di base dell’olio che possono influenzare le prestazioni complessive dell’apparecchiatura elettrica. Al fine di soddisfare i suoi molteplici ruoli di dielettrico, liquido di raffreddamento e capacità di estinzione dell’arco, l’olio deve possedere determinate proprietà, in particolare:

• alta resistenza dielettrica per sopportare le sollecitazioni elettriche imposte dall’operatività
• viscosità sufficientemente bassa in modo che non sia compromessa la sua capacità di circolare e di trasferire calore
• adeguate proprietà a bassa temperatura fino alla più bassa temperatura prevista nel luogo di installazione
• resistenza all’ossidazione per massimizzare la vita utile

In servizio l’olio minerale degrada a causa delle condizioni di utilizzo. In molte applicazioni, l’olio isolante è a contatto con l’aria e per questo è soggetto ad ossidazione. Le temperature elevate accelerano il degrado. La presenza di metalli, di composti organo-metallici o entrambi, possono agire come catalizzatori di ossidazione. Possono verificarsi cambiamenti di colore dell’olio, la formazione di composti acidi e, ad uno stadio avanzato di ossidazione, la precipitazione di sludge. Le proprietà dielettriche e, in casi estremi, le proprietà termiche, possono essere compromesse.

Durante il servizio, oltre ai prodotti di ossidazione possono accumularsi nell’olio e incidere sulle sue proprietà elettriche, molti altri contaminanti indesiderabili, quali acqua, particelle solide e composti polari solubili in olio. La presenza di tali contaminanti e qualunque altro prodotto di degrado dell’olio sono indicati da un cambiamento di una o più proprietà come descritto nella Tabella 1.

 

 

L’olio isolante minerale è una miscela di idrocarburi a base prevalente paraffinica, naftenica o aromatica, derivanti principalmente dalla distillazione e raffinazione del petrolio grezzo. L’olio ottenuto può essere successivamente additivato e/o blendato (miscelato) per specifiche applicazioni.
In diversi paesi è una pratica operativa comune il recupero dell’olio ed il suo riciclaggio. Al fine di rispondere a questa esigenza dal punto di vista normativo, la IEC ha formalizzato la norma IEC 62701, cancellata nel febbraio 2015 e successivamente ripresa in considerazione (gennaio 2016) in termini di fusione con la norma 60296 ed. 4 con decisione del IEC SMB (standardization management board). Secondo queste linee guida gli oli isolanti a base minerale nuovi, non saranno unicamente quelli classificati “virgin” ma anche quelli “riciclati”.

In questo scenario, la gestione del ciclo di vita di oli con diverse caratteristiche creano situazioni molto più complesse (es: nelle fasi di formalizzazione dei requisiti di acquisto e accettazione delle forniture).

I processi di degrado si manifestano durante le varie fasi del ciclo di vita del trasformatore e si distinguono in “degrado isolamento elettrico dell’olio” e “degrado chimico dell’olio”, qui sotto le differenze:

 

| Degrado isolamento elettrico dell’olio | Degrado chimico dell’olio

Cause | contaminanti di tipo fisico come acqua, particelle, gas disciolti derivanti da sorgenti esterne (atmosferiche) o sorgenti interne (degrado materiali per stress termico o elettrico) | composti polari di ossidazione (sludge), e consumo di additivi (se presenti) derivanti da degrado dei materiali interni per stress termico o elettrico

Effetti | riduzione della tensione di scarica | riduzione delle proprietà chimico-fisiche come l’acidità totale, il fattore di dissipazione dielettrica, la tensione interfacciale, la resistività, la concentrazione di additivi e la stabilità all’ossidazione

Contromisure | trattamento fisico (microfiltrazione, deumidificazione e degassazione sotto vuoto) o adsorbimento selettivo in caso di acqua in olio | trattamenti di reclamation o di depolarizzazione selettiva by Sea Marconi (efficace anche contro i composti corrosivi e acidi)

 

I meccanismi di degrado chimico dell’olio sono il risultato di reazioni complesse (es.: ossidazione catalitica) fra le sostanze organiche dell’olio ed i materiali presenti all’interno del trasformatore. L’entità del fenomeno dipende da alcune caratteristiche peculiari come il tipo di liquido isolante, il tipo di apparecchiatura (potenza, tensione, ecc.), il suo profilo di carico (percentuale sul carico nominale, durata in ore), dalle condizioni di severità ambientale in cui opera e dalle politiche di supervisione e manutenzione.
Il degrado è caratterizzato principalmente dalla variazione nel tempo (in senso peggiorativo) di alcune proprietà specifiche (indicatori sintomatici) rispetto ai valori degli stessi indicatori per un liquido isolante nuovo (unused). L’evoluzione dei processi di degrado dell’olio contribuisce ad accelerare il processo di invecchiamento degli isolanti solidi (carte).

 

 

Elenco delle principali pubblicazioni Sea Marconi sull’argomento:

  • J. Diana, V. Tumiatti, G. Camino – “Diagnostic testing of oil samples and interpretation of results” – Proceeding of the Conference – Power Transformer Maintenance – Faculty of Engineering – University of Pretoria – R.S. Africa, 26-27 may 1998.
  • V. Tumiatti – “L’analisi dei fluidi tecnici come strumento di diagnosi del degrado per l’efficace prevenzione dei guasti” – Seminario dall’Istituto di Ricerca Internazionale sulla manutenzione produttiva ai sistemi oleodinamici ed alla lubrificazione degli impianti, Milano 25-26 novembre 1998.
  • V. Tumiatti, R. Actis, A. Armandi, G. Di Iorio, G. Camino – “Diagnostic testing of oil samples on electric transformers” – (to be presented for SMI’99 – 3° Convegno internazionale sulla manutenzione di impianti industriali, Bologna 17-20 febbraio 1999).
  • S. Kapila, P. Nam, V. Tumiatti, A. Armandi “Evaluation of Analysis Techniques for Finger printing Mineral Transformer Oil” CIGREWG15.01.TF06 – Leatherhead (UK) 13.01.1999.
  • M. Pompili, F. Scatiggio, V. Tumiatti. (2009). Liquidi isolanti: nuove prospettive ed evoluzione normativa. U & C. Unificazione e Certificazione, vol. LIV.; p. 41-44, ISSN: 0394-9605

 

 

Quadro normativo

– IEC 60296:2012, Fluids for electrotechnical applications – Unused mineral insulating oils for transformers and switchgear
– IEC 60422:2013, Mineral insulating oils in electrical equipment – Supervision and maintenance guidance
– IEC 60944:1988, Guide for the maintenance of silicone transformer liquids
– IEC 60666:2010, Detection and determination of specified additives in mineral insulating oils
– IEC 61203:1992, Synthetic organic esters for electrical purposes – Guide for maintenance of transformer esters in equipment
– CIGRE Brochure 413:2010, Insulating Oil Regeneration and Dehalogenation

Vista la diffusione predominante sul mercato degli oli isolanti minerali, le norme di riferimento sono la IEC 60296 e la IEC 60422, la prima rivolta agli oli isolanti minerali nuovi, la seconda rivolta agli oli isolanti minerali in esercizio. Un olio si considera nuovo (in inglese unused) fin tanto che si trova fuori dal trasformatore (o altra apparecchiatura elettrica), cioè in fusti o cisterne, in questo caso si applica appunto la IEC 60296. Quando l’olio si trova all’interno del trasformatore, il liquido si definisce usato, in esercizio, e si applica la IEC 60422.

 

 

Cause

La criticità “Degrado chimico dell’olio” è causata principalmente da meccanismi di normale invecchiamento e stress termico dell’olio, ed in secondo luogo da problemi di cross contamination e dall’impiego di pratiche improprie nella gestione dei liquidi solanti e del trasformatore. Le pratiche improprie di cui sopra hanno impatto sulle diverse fasi del ciclo di vita delle apparecchiature elettriche con liquidi isolanti:

 

Cause in relazione alle fasi del ciclo di vita

Cause della criticità “PCB in olio e trasformatore” | Quando può verificarsi (fasi del ciclo di vita)

Carenza dei requisiti di acquisto del liquido isolante nuovo (vd. IEC 60296) | Requisiti ed acquisto

Carenza nel controllo qualità per i singoli lotti o singole forniture di olio | Accettazione olio

Carenza nelle procedure analitiche per la verifica del degrado chimico dell’olio | Accettazione olio, factory test, installazione e pre-energizzazione, esercizio, vecchiaia, post mortem

Cross contamination per l’ impiego di olio, impianti, cisterne o contenitori contaminati da composti ossidati, polari e/o incompatibili (per rabbocchi, impregnazioni o riempimenti) | Costruzione trasformatore, factory test, installazione e pre-energizzazione, esercizio, vecchiaia

Riciclaggio di olio e altri materiali contaminati da prodotti di ossidazione o composti polari | Post mortem

 

 

 

Segni (ispezione visuale) – Sintomi (analisi)

Segni (ispezione visuale)


[ALT img: Degrado chimico dell'olio]

L’olio affetto da “degrado chimico dell’olio” appare di colore scuro e talvolta con un odore pungente. Nell’aspetto può presentare segni di sedimenti o particolato.
Nel casi di ispezione interna del trasformatore si evidenziano dei depositi di sludge (morchie) sul fondo della cassa del trasformatore, sulle carte isolanti e nei condotti di circolazione dell’olio utilizzati per il raffreddamento degli avvolgimenti e delle carte stesse.

 

Campionamento rappresentativo

Durante l’ispezione esterna del trasformatore risulta necessario prelevare dei campioni rappresentativi di olio isolante in conformità alla norma di riferimento ed alle istruzioni operative allegate ai kit di campionamento (approfondisci).

 

Sintomi (analisi)

Il sintomo specifico della criticità “Degrado chimico dell’olio” è correlato alla presenza dei seguenti indicatori diagnostici con valori tipici non conformi a quelli raccomandati dalla norma IEC 60422:

  • Acqua nell’olio (IEC 60814)
  • Aspetto (ISO 2049)
  • Colore (ISO 2049)
  • Acidità totale – TAN (IEC 62021-1 or IEC 62021-2)
  • Fattore di dissipazione dielettrica (IEC 60247)
  • Particelle (IEC 60970)

 

ci sono poi dei co-fattori utili per completare il quadro diagnostico:

 

  • Tensione interfacciale (ASTM D971, EN 14210)
  • Additivi: Passivatori (BTA, Irgamet 39, Irgamet 30); inibitori di ossidazione (DBPC, DBP)
  • DBDS (IEC 62697-1)
  • Metalli disciolti (ASTM D 7151)
  • Stabilità all’ossidazione (IEC 61125)
  • Sedimenti e sludge (Annex C of IEC 60422 Ed. 4-2013)
  • Fingerprint dell’olio
  • Copper deposition tendency test

 

I rapporti di prova Sea Marconi sono conformi (EN ISO/IEC 17025) sull’indicazione dell’incertezza di misura (tranne per l’aspetto che non è una prova numerica, e per il codice ISO delle particelle).

 

Negli oli esteri naturali, gli additivi possono arrivare fino al 5% in massa (0,3% negli oli minerali), di conseguenza i loro sottoprodotti di degrado sono indicatori determinanti.

 

 

Con l’analisi dell’olio

è possibile valutare lo stato del degrado chimico
Contattaci

 

 

Analisi in campo dell’acidità con il Kit SM-TAN (Total Acidity Number)


[ALT img: Degrado chimico dell'olio | validetta kit sm TAN ]

Il kit permette di ottenere il risultato in pochissimi minuti, con elevata ripetibilità e riproducibilità; può essere impiegato anche su campioni particolarmente scuri ed è indicato per l’analisi di matrici liquide.

La prova può essere eseguita da personale non specializzato grazie al manuale illustrato di supporto, ai tutorial video ed al servizio di assistenza by Sea Marconi (approfondisci).

 

 

Diagnosi

Per la diagnosi della criticità “Degrado chimico dell’olio”, Sea Marconi impiega la propria metrica diagnostica, nella fattispecie:

  • si interpretano i segni visuali sul trasformatore (e quelli da eventuale ispezione interna);
  • mediante l’analisi dell’olio si vanno a identificare i sintomi, cioè gli indicatori sintomatici (aspetto, colore, TAN, fattore di dissipazione dielettrica, particelle) ed i loro valori caratteristici;

 

I limiti indicati nella IEC 60422 sono da intendersi come “raccomandati”; analogamente a quando avviene per limiti dei gas disciolti, è bene stabilire dei valori tipici, di allerta e di allarme su base statistica divisa per famiglie (di apparecchiature e di olio) relativamente al proprio parco macchine.

 

  • grazie alla banca dati si studia l’anamnesi familiare o soggettiva (alla ricerca ad esempio di difetti e/o guasti su macchine gemelle);
  • si prendono in esame e si monitorano i fattori di incertezza, la velocità e l’evoluzione nel tempo (trend) degli indicatori sintomatici durante la fasi del ciclo di vita;
  • in base alla valutazione di questi fattori chiave la criticità specifica viene classificata in termini di tipo e priorità, definendo allo stesso tempo tipo e priorità delle azioni correttive.

 

 

Esempio reale

Trasformatore cat A (vd. tab. 2 IEC 60422), di generazione tipo elevatore GSU (respirante con conservatore e silica gel)
Tensione: 400 kV, Potenza: 250 MVA
50.000 Kg di olio minerale a base paraffinica non inibito
acidità totale di 0,25 mgKOH/golio (valore “poor” rispetto a tab. 5 IEC 60422),
fattore dissipazione dielettrica = 0,27 (valore “poor” rispetto a tab. 5 IEC 60422)
tensione interfacciale = 20 mN/m (valore “poor” rispetto a tab. 5 IEC 60422)
rame disciolto = 0,97 mg/Kg (valore “poor” rispetto a tab. 5 IEC 60422)
colore= 6 dark (valore “poor” rispetto a tab. 5 IEC 60422)
Peso della carta = 2.500 Kg

Attraverso la prova della stabilità all’ossidazione (IEC 61125:1992) è possibile misurare una quantità di sludge pari al 0,2% in massa (dell’olio), che su 50.000 Kg di olio, significa avere circa 100 Kg di sludge derivante dal degrado dell’olio stesso.

L’olio di impregnazione non può essere drenato totalmente, tipicamente il 10-15% rimane all’interno del trasformatore assorbito dalle carte e negli interstizi e punti morti della macchina. Ciò significa che in caso di cambio dell’olio, l’olio nuovo di riempimento verrebbe contaminato da quello vecchio non drenato.

 

 

Prevenzione

1. Si raccomanda di aggiornare le informazioni strategiche attraverso un “inventario dinamico” degli oli e dei trasformatori, con indicazione dei valori dei marker sintomatici.

2. Si raccomanda di modificare le pratiche di manutenzione:

acquistando oli minerali nuovi conformi alla norma IEC 60296, oppure oli esteri naturali conformi alla norma IEC 62770, oppure oli esteri sintetici conformi alla norma IEC 61099, oppure oli siliconici conformi alla norma IEC 60836. Si consiglia di selezionare gli oli facendo una comparazione dei prodotti per le applicazioni previste (contattaci per avere supporto)
verificando gli oli in fase di accettazione delle forniture secondo le metodologie prescritte
richiedendo che i factory test siano eseguiti impiegando oli esenti da composti di degradazione e monitorando, anche nelle fasi successive del ciclo di vita, che i trattamenti sull’olio e sul trasformatore non siano fonte di cross contamination

3. Dal punto di vista dell’asset management si raccomanda di intervenire preventivamente con un trattamento di depolarizzazione e non attendere che l’olio raggiunga le soglie indicate nella IEC 60422 (acidità critica se > 0,15, > 0,20, > 0,30 mgKOH/goil a seconda delle diverse categorie di trasformatori), infatti già ad acidità comprese fra 0,07 e 0,10 mgKOH/goil si sono evidenziati fenomeni di corrosione da metalli disciolti (C4), pericolose formazioni di sludge con effetti negativi sulle carte isolanti.

 

Quali sono le azioni di prevenzione su apparecchiature elettriche con liquidi isolanti diversi da quelli minerali?
Per quanto riguarda gli oli esteri naturali e gli esteri sintetici le azioni di prevenzione sono le stesse, tuttavia si consiglia di scegliere le contromisure dopo attente valutazioni in termini di costo-beneficio, costo-efficacia e di impatto ambientale (biodegradabilità e sicurezza antincendio). Per gli oli siliconici in esercizio i trattamenti raccomandati dalla norma (IEC 60944:1988) sono “trattamento sotto vuoto e filtrazione” e “setacci molecolari e filtrazione”.

 

 

Terapie

 

Apri

– tipo, dimensione e massa totale dell’apparecchiatura elettrica;

– installazione dell’apparecchiatura elettrica;
– il valore finanziario dell’apparecchiatura elettrica ed i costi di decontaminazione/smaltimento;
– tipo e quantità di liquido isolante
– concentrazione di PCB nell’apparecchiatura elettrica,
– stato di degrado ed effetti sulla funzionalità dell’apparecchiatura elettrica;
– possibile coincidenza fra l’attività di decontaminazione ed altre attività manutentive;
– impatto sull’ambiente associato a possibili guasti dell’apparecchiatura elettrica e conseguenti perdite di olio contaminato.



Di seguito le contromisure alla criticità “Degrado chimico dell’olio”, risultato delle raccomandazioni della IEC 60422 (tab. 5 pag. 31) migliorate secondo lo Stato dell’arte e l’impiego di BAT e BEP:

Monitorare gli indicatori sintomatici (vd. sintomi poco sopra). Nel caso si manifestino i primi sintomi della criticità, come ad esempio un elevato tasso di invecchiamento delle carte su un trasformatore con meno di 10 anni di vita, è possibile predire scientificamente che la macchina, a parità di condizioni di esercizio, avrà un ciclo di vita decisamente inferiore a quello atteso e che quindi sia opportuno pianificare nei successivi 3/5 anni una profonda revisione del trasformatore o, più probabilmente, la sua sostituzione. In questa condizione si raccomanda di aumentare la frequenza delle analisi degli indicatori sintomatici al fine di monitorarne i trend.

Eseguire opportuni trattamenti dell’olio al fine di ridurre i fattori critici ed in particolare al fine di mantenere bassa l’umidità negli isolanti solidi così come l’acidità, l’ossigeno e lo sludge e ridurre eventuali effetti catalizzanti come i metalli nell’olio.

Tra le azioni suggerite vi sono:

 

 

Depolarizzazione by Sea Marconi


[ALT img: Degrado chimico dell'olio | DMU moduli 3 ]

Si tratta di un processo che viene eseguito sul posto, mantenendo il trasformatore in servizio (e sotto carico) senza necessità di svuotarlo. Questo intervento si esegue con delle Unità Modulari di Decontaminazione (DMU) realizzate appositamente da Sea Marconi. Il trasformatore viene collegato alla DMU mediante tubazioni flessibili; l’olio degradato viene aspirato dalla parte bassa del trasformatore, finisce poi nella DMU che lo scalda, lo filtra, lo degasa, lo deumidifica e lo depolarizza per poi pomparlo nella parte alta del trasformatore. Si crea così un circuito chiuso e passaggio dopo passaggio i composti di degrado vengono rimossi ed allo stesso tempo l’olio ritorna in condizioni ottimali. (approfondimento)
Ad esempio la IEC 60422 considera il parametro acidità critico se > 0,15, > 0,20, > 0,30 mgKOH/goil a seconda delle diverse categorie di trasformatori. Tuttavia, già ad acidità comprese fra 0,07 e 0,10 mgKOH/goil si sono evidenziati fenomeni di corrosione da metalli disciolti (C4) e pericolose formazioni di sludge. Sarebbe quindi opportuno intervenire con un trattamento di depolarizzazione prima che l’olio raggiunga le soglie di acidità indicate e che contribuisca alla riduzione della vita termica delle carte isolanti.

 

 

Rigenerazione tramite percolazione

Questa contromisura è decritta nella IEC 60422 par. 11.3.2. Si tratta di un processo chimico-fisico che elimina o riduce i contaminanti polari solubili e insolubili dall’olio.
Il processo prevede tre fasi:
1) L’olio viene estratto dalla parte inferiore del trasformatore viene riscaldato e fatto circolare attraverso un filtro per eliminare le particelle.
2) l’olio viene quindi fatto circolare attraverso una o più cartucce contenenti terre follari o altro materiale idoneo all’eliminazione dei contaminanti polari solubili.
3) L’olio viene infine fatto circolare attraverso un impianto di trattamento olio (disidratazione sotto vuoto o centrifuga) per eliminare l’acqua ed i gas.

 

Questo trattamento non è efficace per alcune specie di composti organici, né per i PCB, né per i composti solforati corrosivi che, per essere rimossi, richiedono delle specifiche reazioni chimiche (es.: idrogenazione). Inoltre, quando il trattamento prevede le riattivazione delle terre follari, può manifestarsi la criticità “Zolfo corrosivo da sottoprodotti di combustione zolfo (C3)”

 

 

Cambio dell'olio

È bene sapere che nonostante il cambio dell’olio, il 10-15% della vecchia carica d’olio contaminato rimane impregnato, (assorbito) nelle carte del trasformatore che lo rilasciano col tempo (la condizione di equilibrio si raggiunge in circa 90 giorni). Il vecchio olio contamina quindi quello nuovo, di conseguenza è impossibile rimuovere completamente i contaminanti con un solo cambio d’olio. Inoltre, dal punto di vista tecnico-operativo questa attività è delicata e complessa. Sulla base della classe del trasformatore il cambio dell’olio richiede numerosi passaggi (svuotamento, applicazione del vuoto, riempimento, trattamento dell’olio nuovo) ognuno dei quali richiede tecnologie idonee e personale dotato di competenze specifiche in materia. Se ad esempio il vuoto applicato al trasformatore non viene correttamente realizzato, in fase di riempimento possono originarsi delle bolle d’aria che inducono scariche parziali. Oltre a tutto questo, è bene tenere presente che il cambio dell’olio produce enormi quantità di rifiuti pericolosi da smaltire (l’olio sostituito) (approfondisci).

Valutare eventuali criticità legate alla compatibilità/miscibilità, conseguenti all’impiego di liquidi diversi da quello di impregnazione originale

 

Valutare le terapie in termini di bilancio massa, bilancio energia, bilancio emissioni, costo-beneficio, costo-efficacia nel tempo dato.

 

Quali sono le azioni di prevenzione su apparecchiature elettriche con liquidi isolanti diversi da quelli minerali?
Per quanto riguarda gli oli esteri naturali e gli esteri sintetici le azioni di prevenzione sono le stesse, tuttavia si consiglia di scegliere le contromisure dopo attente valutazioni in termini di costo-beneficio, costo-efficacia e di impatto ambientale (biodegradabilità e sicurezza antincendio). Per gli oli siliconici in esercizio i trattamenti raccomandati dalla norma (IEC 60944:1988) sono “trattamento sotto vuoto e filtrazione” e “setacci molecolari e filtrazione”.

 

 

Avvertenze

  • Il campionamento dell’olio deve essere eseguito secondo le procedure da parte di operatori qualificati
  • le analisi di laboratorio devono essere eseguite secondo i metodi indicati dalle norme di riferimento, come garantiscono i laboratori accreditati
  • le contromisure alla criticità “Degrado chimico dell’olio”, nella fattispecie i cambi dell’olio e di depolarizzazione del trasformatore devono essere eseguiti
    - con tecnologie sicure e idonee allo scopo, che soddisfino i requisiti di BAT e BEP
    – con personale in possesso di competenza e addestramento specifico in materia
    – affidandosi ad operatori in grado di dimostrare un’ampia casistica applicativa ed in grado di certificare gli interventi eseguiti in garanzia di qualità (ISO 9001)

 

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