Per risolvere il problema PCB negli oli dei trasformatori (o altre apparecchiature elettriche) occorre dunque scendere al di sotto dei 50 mg/kg, meglio ancora sotto i 25 mg/Kg, così da per poter conferire l'olio gratuitamente al Consorzio degli oli usati (COOU).
Per l'individuazione e la scelta delle tecniche di decontaminazione dei PCB il documento di riferimento è senz'altro Linee Guida del Ministero dell'Ambiente (DM 21/01/2007). Questo documento individua due tipologie di soluzioni alternative:
I principali processi chimici attualmente disponibili sono:
Le Linee Guida del Ministero dell'Ambiente (DM 21/01/2007) oltre ad elencare e descrivere in dettaglio le diverse metodologie di decontaminazione da PCB, individuano anche i punti di forza e debolezza delle diverse tecniche in relazione ai criteri che ogni detentori dovrebbe prendere in esame, ad esempio:
Da privilegiare le tecniche decontaminazione che consentono di recuperare olio e macchina, rispetto alla sostituzione e lo smaltimento del liquido isolante (retrofilling). Inoltre privilegiare le tecniche che operano sul posto senza svuotamento del trasformatore perchè conformi ai principi di prossimità, autosufficienza e recupero funzionale sanciti dalle direttive comunitarie. Infine i processi realizzati in continuo, a ciclo chiuso, senza svuotamento degli apparecchi, sono intrinsecamente più sicuri nei confronti dei rischi di versamento nell’ambiente di liquidi contenenti PCB.
In questo ambito le differenze fra cambio dell'olio e tecniche di dealogenazione sono sostanziali.
Il cambio della carica d'olio implica la generazione di rifiuti pericolosi
(liquidi contenti PCB e solventi) in quantità pari o superiore alla quantità di PCB contenuta negli apparecchi, in conseguenza delle ripetute fasi di svuotamento e lavaggio degli apparecchi.
---
Le tecniche di dealogenazione con idruri di metalli alcalini o polietilenglicole e idrossido di potassio (che NON vengono impiegate da Sea Marconi) originano rifiuti liquidi e solidi derivanti dalle fasi di reazione, filtrazione ed assorbimento in quantità inferiore alla quantità di liquido isolante decontaminato (10-15%) tipicamente in relazione alla concentrazione di PCB iniziale e dalle soglie da raggiungere. Tuttavia, risultano critiche le fasi di trasporto e di smaltimento di rifiuti contenenti sodio, litio e derivati per le loro caratteristiche di pericolosità intrinseca.
---
La tecnica di dealogenazione (che è quella impiegata da Sea Marconi) non origina rifiuti pericolosi. I reagenti e gli altri materiali utilizzati nel trattamento possono essere impiegati più volte in analoghi processi di decontaminazione fino al termine delle loro proprietà reagenti.
Da questo punto di vista sono ovviamente da privilegiare le tecniche di decontaminazione operanti, a ciclo chiuso, senza svuotamento, neanche parziale degli apparecchi.
---
Il cambio dell'olio (refilling) è certamente la tecnica più penalizzata per via della movimentazione e travasi di ingenti volumi di liquidi isolanti.
Le Linee Guida del Ministero dell'Ambiente (DM 21/01/2007) concludono indicando che le migliori Tecniche Disponibili (BAT) risultano essere:
Tabella comparativa tecniche decontaminazione PCB
Incendio trasformatore
Incendio cabina elettrica
Contattaci
Contattaci
Contattaci
Contattaci